Un recente studio ha dimostrato come una dieta a basso contenuto di carboidrati possa avere efficacia nel raggiungimento di un controllo glicemico nelle persone con diabete di tipo 2 con possibile remissione della malattia.
David Unwin – autore dello studio di Norwood Surgery – ha osservato come il 77% che ha adottato un approccio a basso contenuto di carboidrati nel primo anno di diabete ha raggiunto la remissione. Si tratta, dunque, di una finestra di opportunità molto importante da approfondire con ulteriori ricerche.
Gli studi enunciano che circa l’80-90% delle persone con diabete di tipo 2 è in sovrappeso o obesa e hanno dimostrato come la perdita di peso raggiunta dalla chirurgia bariatrica o grazie alla restrizione dell’apporto calorico possa portare alla remissione della malattia.
Inoltre, un’eccessiva assunzione calorica porta all’accumulo di grasso intorno al fegato, che è associato a una ridotta sensibilità del fegato al glucosio e, successivamente, a una ridotta secrezione di insulina da parte delle cellule pancreatiche. I test clinici, dunque, suggeriscono che la riduzione dell’apporto energetico può indurre la remissione del diabete di tipo 2 riducendo il livello di grasso nel fegato e migliorando la funzione delle cellule insulari.
Adottare una dieta sana potrebbe aiutare i pazienti a raggiungere la remissione ma ci sono evidenze contrastanti sull’efficacia dei vari regimi alimentari. Oltre a migliorare la funzione delle cellule beta pancreatiche e ridurre l’accumulo di grasso, questo tipo di dieta può anche aiutare a raggiungere una perdita di peso sostenuta, riducendo il senso di fame e aumentando il dispendio energetico. Un risultato importante, dal momento che prevenire il riacquisto del peso perso è una delle maggiori sfide per le persone con diabete di tipo 2.
Nel nuovo studio i ricercatori hanno valutato i dati clinici raccolti nella loro clinica di assistenza e ne è emerso che 186 diabetici hanno optato per un approccio a basso contenuto di carboidrati per gestire la malattia per un periodo medio di follow-up di 33 mesi.
Alcune ricerche, tuttavia, suggeriscono come l’assunzione di carboidrati potrebbe non essere un fattore chiave nel controllo della glicemia e che ci sono preoccupazioni riguardo alla difficoltà ad aderire a una dieta di questo tipo per lunghi periodi. Nel complesso i pazienti hanno mostrato un calo medio del peso corporeo di circa 10 Kg e il 97% ha ottenuto un calo significativo dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) durante il periodo di follow-up.
Il 51% dei pazienti ha mostrato una remissione sostenuta del diabete, raggiungendo livelli di HbA1c al di sotto della soglia di remissione di 48 mmol/mol per più di 3 mesi, con una perdita di peso maggiore rispetto a quanti non hanno raggiunto la remissione.
Anche se i soggetti con livelli più elevati di HbA1c all’inizio della dieta hanno ottenuto le maggiori riduzioni, quelli con livelli più bassi avevano maggiori probabilità di andare in remissione, un fatto probabilmente legato a una diagnosi più recente di questi pazienti. Coerentemente con questa ipotesi, ulteriori analisi hanno rivelato che il 77% dei partecipanti che hanno adottato una dieta a basso contenuto di carboidrati entro il primo anno dalla diagnosi di diabete di tipo 2 ha raggiunto la remissione.
Anche se è andata in remissione una percentuale inferiore di pazienti con una durata più lunga della malattia, questi risultati suggeriscono che una dieta a basso contenuto di carboidrati potrebbe aiutare a ottenere miglioramenti clinicamente significativi nel controllo glicemico in questi soggetti, e che per la gestione del diabete di tipo 2 di lunga durata i farmaci potrebbero anche essere necessari.
Gli autori hanno rilevato un rischio di parzialità legato al fatto che i pazienti che erano motivati a migliorare la propria salute potevano aver optato per la dieta a basso contenuto di carboidrati. Inoltre, l’hanno scelta soltanto 186 dei 473 diabetici, a indicare una riluttanza a seguire questo regime alimentare.
«Lo studio era di natura osservazionale e mancava di un gruppo di controllo, precludendo qualsiasi conclusione sulla superiorità della dieta a basso contenuto di carboidrati rispetto ad altre diete ha commentato Srujana Yada, un’endocrinologa certificata dal Texas Diabetes and Endocrinology ad Austin, Texas «La HbA1c – ha sottolineato Srujana Yada, endocrinologa certificata dal Texas Diabetes and Endocrinology ad Austin – è migliorata significativamente indipendentemente dalla remissione, deponendo a favore di questo approccio nutrizionale, ma lo studio non consente di stabilire che la dieta a basso contenuto di carboidrati sia superiore».