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Giornata Mondiale del fegato, diagnosi e prevenzione per la salute epatica

Si celebra oggi, 19 aprile, la Giornata Mondiale del fegato, un’occasione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di mantenere il fegato sano.

La campagna, promossa dalla World Hepatitis Alliance, mira a fornire informazioni sull’epatite virale, l’obesità, l’eccessivo consumo di alcol e altre cause di malattie al fegato. L’obiettivo, dunque, è quello di promuovere la diagnosi precoce, per un accesso tempestivo alle cure.

Malattie del fegato: quali sono i primi sintomi

Alcuni dei sintomi che potrebbero essere indice di malattie del fegato sono: nausea, pesantezza dopo i pasti, vomito, perdita di appetito, stanchezza, perdita di peso, urine scure, feci chiare, diarrea, febbricola, dolori muscolari, dolori addominali (soprattutto al lato destro), gonfiore alle braccia o alle gambe, colorito giallo, ecc…

A quali esami sottoporsi

Se si sospetta di avere problemi al fegato o se si presentano sintomi che potrebbero indicare una malattia epatica, è importante consultare un medico che potrà indirizzare verso gli esami più appropriati. Ecco alcuni dei principali esami utilizzati per valutare la salute del fegato:

  1. Esami del sangue (esami ematochimici)
    • Transaminasi (AST e ALT): questi test misurano gli enzimi epatici che, se elevati, possono indicare un danno al fegato.
    • Bilirubina: elevati livelli di bilirubina possono segnalare problemi nel processo di eliminazione delle sostanze di scarto e possono causare itterizia (colorito giallo della pelle e degli occhi).
    • Albumina e proteine totali: valutano la capacità del fegato di produrre proteine.
    • Test di coagulazione (PT/INR): misurano il tempo di coagulazione del sangue, che può essere alterato da problemi epatici.
  2. Ecografia addominale: questo esame non invasivo usa onde sonore per creare immagini degli organi interni, compreso il fegato, per rilevare anomalie come cisti, tumori o altri problemi strutturali.
  3. Tomografia computerizzata (TC) o Risonanza Magnetica (RM): queste tecniche di imaging possono essere utilizzate per ottenere immagini più chiare e dettagliate del fegato e dei tessuti circostanti, aiutando a identificare lesioni o malattie più specifiche.
  4. Biopsia epatica: questo test implica la rimozione di un piccolo campione di tessuto epatico, che viene poi esaminato al microscopio per identificare infiammazioni, fibrosi, o malattie del fegato come l’epatite.
  5. Elastografia epatica: una tecnica relativamente nuova che utilizza le onde sonore per misurare la rigidità del fegato, che può indicare fibrosi o cirrosi.
  6. Test per virus dell’epatite: esami specifici per identificare le varie forme di epatite virale, come l’epatite A, B, C, ecc., che sono tra le cause più comuni di malattie epatiche.

È bene sottolineare che la scelta dei test dipende dal tipo di disturbo e dalle condizioni specifiche del paziente. È dunque fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.

Disturbi al fegato, un po’ di dati

I disturbi del fegato rappresentano un problema di salute significativo a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), milioni di persone soffrono di malattie epatiche croniche, con variabili gravi come l’epatite virale e la cirrosi che causano un alto tasso di mortalità ogni anno. Le infezioni da epatite B e C, ad esempio, sono tra le cause principali di cancro al fegato, cirrosi e altre complicazioni gravi, e si stima che oltre 325 milioni di persone nel mondo vivano con un’infezione cronica da epatite virale.

In molti Paesi l’obesità e il consumo eccessivo di alcol sono in aumento, fattori che contribuiscono significativamente alla steatoepatite non alcolica (NAFLD) e alla steatoepatite alcolica (ALD). Queste condizioni possono evolvere in cirrosi e insufficienza epatica se non gestite adeguatamente.

I dati, inoltre, mostrano come le malattie epatiche siano tra le principali cause di morte prematura. La prevenzione e il controllo efficace di queste malattie attraverso la diagnosi precoce, la gestione del peso, la riduzione del consumo di alcol e la vaccinazione contro l’epatite possono ridurre significativamente il carico di malattie del fegato.

Il progresso nella ricerca medica e nelle terapie mirate offre nuove speranze per trattamenti più efficaci e meno invasivi, sottolineando l’importanza di una maggiore consapevolezza e intervento precoce.

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