Personale del SSN in Italia: sfide per garantire l'accesso alle cure
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Personale del SSN in Italia: numeri e sfide per garantire l’accesso alle cure

In Italia, l’accesso alle cure è libero e possibile grazie al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), al cui interno collaborano tra loro medici, infermieri, tecnici e tutti gli altri professionisti sanitari.

Una dedizione, la loro, che permette di garantire la salute e il benessere dei pazienti 24 ore su 24. A tal proposito, l’imminente 1° Maggio si presenta – ogni anno – come occasione per celebrare il lavoro degli italiani, compreso quello del personale del SSN, spesso vessato e vittima di violenza a causa dello scarso numero di personale dipendente.

Scopri di più su: Violenze e aggressioni contro gli operatori sanitari

Ma quanti sono i professionisti che lavorano per il Servizio Sanitario Nazionale? L’Agenas ha approfondito vari aspetti relativi alla loro dotazione, raccogliendo i dati su: numero di personale dipendente, composizione, tasso di turnover, media del decennio 2010-2019, “gobba” pensionistica, Scuole di Specializzazione in Medicina e numero di Medici e infermieri emigrati all’estero.

In generale, emerge che nel 2021 il personale dipendente del SSN ammontava a 670.566 unità di cui 68,7% donne e 31,3% uomini. Nel 2020, in piena pandemia da Covid-19, il personale dipendente SSN era pari a 664.469 unità.

Il personale in servizio nel SSN

Si tratta di dati interessanti, soprattutto se rapportati al numero di cittadini assistibili e a quello di medici di medicina generale per regione.

Qual è il rapporto tra cittadini assistibili e numero di medici di medicina generale (MMG) per regione?

Il numero totale dei medici per abitante è pari a 4, dato superiore alla media dell’Unione Europea (3,8 ogni 1000 abitanti)Ad essere inferiore, invece, è quello degli infermieri: il Belpaese presenta un gap di -2,6 rispetto alla media, per un totale di 148.366  in meno.

Un dato che potrebbe sensibilmente miglioraresecondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)post emergenza Covid il flusso di medici e infermieri che hanno scelto di lavorare fuori dall’Italia si è ridotto, probabilmente per la fase di reclutamento messa in atto dalle regioni per colmare le carenze evidenziate soprattutto con la pandemia. Infine, nel 2021 risultavano all’estero circa 3.800 infermieri contro i 6mila degli anni precedenti. Dal 2000 al 2018 l’emigrazione all’estero è andata via via aumentando.