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Selfie e percezione facciale: quali sono le implicazioni per la Medicina Estetica

Con l’avvento dell’era digitale, lo smartphone è diventato una parte indispensabile della vita quotidiana di molte persone. Oltre a servire come strumento di comunicazione essenziale, i cellulari hanno introdotto la comodità di avere sempre con sé una fotocamera a portata di tasca. Questa tecnologia ha dato vita alla moda dei selfie, un fenomeno sociale in cui le persone catturano momenti della loro vita utilizzando la fotocamera frontale del telefono.

L’utilizzo quotidiano di questi dispositivi elettronici, tuttavia, non si limita soltanto a creare ricordi, ma si è anche estesa a scopi di auto-diagnosi medica, che spesso avvengono attraverso ricerche su internet (basti pensare al famoso “dottor Google”).

Scopri di più su: Dottor Google vs medico di famiglia: la sfida per la diagnosi accurata

Oltre alle auto-diagnosi mediche, i selfie sono diventati uno strumento importante anche nel campo estetico. Le persone, infatti, li utilizzano per valutare e discutere del loro aspetto fisico con medici professionisti.

Uno studio – pubblicato sulla rivista scientifica americana “Plastic and Reconstructive Surgery” – ha però evidenziato come la percezione delle proprie caratteristiche facciali cambia in base alla fotocamera utilizzata per le foto. È emerso come i selfie tendano a ingrandire le dimensioni apparenti del naso rispetto alle fotografie ‘tradizionali’, influenzando così la percezione del paziente, che decide di ricorrere alla Medicina Estetica.

Fotocamera e percezione del volto: cosa dice lo studio

Durante lo studio clinico, ai trenta volontari reclutati, sono state scattate tre fotografie da diverse angolazioni: la prima, con selfie con schermo a 12 pollici; la seconda con schermo a 18; l’ultima con una macchina fotografica.

Subito dopo gli scatti, i partecipanti hanno compilato un inventario mentre osservavano le foto scattate: è emerso che la lunghezza del naso è apparsa in media il 6,4% più lunga nei selfie da 12 pollici rispetto alle fotografie cliniche; mentre nei selfie da 18, la stessa risulta essere più lunga del 4,3% rispetto a quelle scattate con la macchina fotografica. La grandezza della base alare (ovvero la porzione inferiore delle narici o delle aperture nasali) non ha però mostrato variazioni significative tra i due selfie e le fotografie cliniche.

Inoltre, il rapporto tra la larghezza della base alare e la larghezza del viso, indicatore critico nelle valutazioni di rinoplastica, è diminuito del 10,8% nei selfie da 12 pollici e del 7,8% nei selfie da 18 pollici rispetto alle fotografie cliniche.

Questo studio, dunque, offre una prospettiva approfondita sulle discrepanze tra le fotografie selfie e le fotografie cliniche standard in termini di dimensioni e percezione delle caratteristiche facciali. Queste informazioni sono fondamentali per i Medici Estetici, poiché consentono una discussione più accurata e basata su evidenze con i pazienti.